Tradizionalmente pronunciate all’interno del “saluto”, svolto all’apertura e alla chiusura di ogni allenamento, le cinque virtù rappresentano uno stato d’animo che serve da spunto per migliorare sé stessi.
La Saggezza è la prima delle cinque virtù di cui abbiamo parlato nel precedente post. Ma cosa significa “essere saggi”, o meglio, “ambire alla saggezza”?
Abbiamo detto che la visione delle virtù è meditativa e soggettiva. Se vogliamo, però, dare un'interpretazione generale al loro significato, è necessario gettare le basi per comprenderle.
Viviamo in una società frenetica e votata all’efficienza, che valorizza l’intelligenza e la rapidità di arrivare alla meta. Spesso, però, tutta questa frenesia non è affatto positiva.
La saggezza può aiutarci a raggiungere una felicità autentica, basata su valori solidi, e una visione più ottimistica della vita.
"Saggezza" significa, letteralmente, “equilibrio nel comportamento e nel consiglio”: è, quindi, la facoltà di agire con sensatezza, prudenza ed equilibrio.
L'intelligenza da sola non ci garantisce, infatti, la capacità di prendere delle decisioni equilibrate, poiché essa presenta sfumature diverse in ciascuno di noi.
La personalità e la maturità emotiva sono agenti che condizionano e influiscono, sia il giudizio della persona, sia il suo potenziale investimento nel benessere personale e in quello altrui.
Nella vita, oltre all'intelligenza, è utile sviluppare e coltivare anche la saggezza vitale e dare forma alla sua vera essenza: quella di andare un passo oltre la sfera cognitiva ed emotiva.
Il concetto di saggezza è sempre stato associato alle discipline filosofiche e spirituali. Tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, la psicologia ha continuato ad approfondire questo tema, iniziando a sfatare anche alcuni miti.
Spesso si dice che l’esperienza o la vecchiaia ci fanno diventare saggi, anche se non esiste un legame diretto e forte tra quanto tempo abbiamo vissuto e il fatto di essere diventati saggi. Difatti, la saggezza non si acquisisce in modo naturale, attraverso il semplice avanzare dell’età.
Diversi studi psicologici e sociologici hanno tentato di fare luce sui processi sociali, emotivi e cognitivi che "trasformano" l’esperienza in saggezza. Esistono, inoltre, diverse variabili che condizionano la tipica associazione esperienza/saggezza, come ad esempio la nostra capacità di riflessione.
Le persone sagge sanno, infatti, accettare gli imprevisti, sanno relativizzare e adottare uno sguardo più paziente, rilassato e comprensivo verso la realtà.
La saggezza è, dunque, una dimensione propria di una mente più aperta e ci è utile per integrare qualcosa che va oltre la semplice conoscenza pratica. Le persone sagge si avvalgono di un’esperienza meditata e di un senso profondo di ciò che le circonda; ed è per questo motivo che riescono ad accettare le incertezze e gli alti e bassi della vita.
Allo stesso modo, le persone sagge sviluppano una maggiore consapevolezza di come evolvono gli eventi con il passare del tempo; tutte queste capacità danno loro un senso dell’equilibrio più stabile e definito.
La saggezza è una virtù profondamente legata al significato più autentico della bontà.
È una disposizione d'animo carica di buon senso, umanità e spiritualità con cui ispirare gli altri a compiere buone azioni e che racchiude quasi sempre una visione molto positiva della vita, delle persone e della realtà.
La saggezza è la virtù del "sapere cosa conta di più in ogni momento", del dare risposte e del saper applicare strategie adeguate, per offrire benessere a noi stessi e, soprattutto, agli altri.
In questo post abbiamo analizzato il significato della prima delle cinque virtù, la saggezza.
Nei prossimi post tratteremo e spiegheremo, una a una, le restanti quattro, in modo da capire il loro significato più profondo.
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