Tradizionalmente pronunciate all’interno del “saluto”, svolto all’apertura e alla chiusura di ogni allenamento, le cinque virtù rappresentano uno stato d’animo che serve da spunto per migliorare sé stessi.
La Sincerità è la terza delle cinque virtù di cui abbiamo parlato nel precedente post. Ma cosa significa “essere sinceri”, o meglio ambire a esserlo?
Prima di chiederci come essere sinceri, dobbiamo capire la natura di questa virtù.
Abbiamo già detto che la visione delle virtù è meditativa e soggettiva. Se vogliamo, però, dare un'interpretazione generale al loro significato, è necessario gettare le basi per la loro comprensione.
La definizione del termine "sincero" data dal dizionario è: “colui che nell’agire, nel parlare e simili, esprime con assoluta verità ciò che sente, ciò che pensa (dal latino: sincerum = schietto, puro)”.
Apparentemente il significato è chiaro, ma più ci si riflette e più sorgono dubbi sul legame tra sincerità e percezione.
Se ciò che una persona sente e pensa non è sincero, ma essa crede che lo sia, ne consegue che quella persona è, a suo modo, perfettamente sincera. Ma ciò che pensa, sente e dice, è la verità oppure no?
Essere sinceri e dire la verità sono due cose diverse e non hanno quel significato intercambiabile che solitamente viene utilizzato.
Essere "veridici" apre, dunque, le porte a molti dubbi, poiché il sentire e il pensare devono essere in accordo con la verità oggettiva.
La realtà è una sola: non esistono parti, ma soltanto punti di vista di un’unica realtà. Di conseguenza, non esistono un “dentro” e un “fuori”, per il semplice fatto che la nostra coscienza è il prodotto di una mente non localizzata, che coincide con la realtà passata, presente e futura.
Il fatto che esistano delle clamorose discrepanze fra la “verità per me” e la “verità per te” indica la difficoltà nell'accettare i differenti punti di vista; questo tema lo abbiamo già affrontato nel post precedente “la seconda Virtù, la compassione”. Tutte le virtù sono collegate tra loro e l’una permette all’altra di esistere e di essere coltivata e sviluppata.
"Differenze di abitudini e linguaggi non contano, se i nostri intenti sono sinceri e i nostri cuori aperti.”
Il fatto che ci siano punti di vista diversi non significa che non esista alcuna differenza fra verità e menzogna, intesa come una deformazione consapevole e deliberata della realtà.
Si dovrebbe appurare se la deformazione della realtà sia effettivamente deliberata, non se essa abbia luogo. Ogni verità umana è una “verità per sé”, cioè una verità che non sempre coincide con quella degli altri e che potremmo definire “falsa” rispetto ad una supposta realtà "oggettiva".
Esiste un'unica verità?
Nel concetto di sincerità, la verità è intesa come quella senza distorsioni personali della realtà, alla quale si può arrivare accettando con compassione e saggezza il punto di vista altrui.
Una strada per avvicinarsi al “mistero della verità”, accettando quello che ci circonda a prescindere dal nostro pensiero e senza vincoli soggettivi, è quella della meditazione e delle Arti Marziali. Queste pratiche fortificano il rapporto con la nostra coscienza, rendendoci così più consapevoli di ciò che ci circonda e apportando notevoli miglioramenti alla nostra vita.
Per ambire alla sincerità possiamo iniziare a meditare e a descrivere "fedelmente" la realtà, impegnandoci a lavorare duramente su noi stessi, in modo da rendere il nostro sguardo interiore sempre più limpido e trasparente; liberandoci dalle scorie delle cattive abitudini (brama, timore, gelosia, ecc.); tenendo sempre presente che “fedelmente” significa "fedelmente a come abbiamo visto e sentito la realtà".
Il fatto di non essere mai interamente veridici, anche se siamo capaci di esprimere sincerità, non può e non deve trasformarsi in un alibi per giustificare le nostre infedeltà, le nostre vigliaccherie e i nostri tradimenti, a cominciare da quelli nei confronti di noi stessi.
Chiunque voglia essere sincero con gli altri deve esserlo prima con sé stesso. Ciò richiede di allenare il dialogo interiore, in modo sincero e coraggioso, quando ci chiediamo cosa vogliamo e di cosa abbiamo bisogno. È così che rimuoviamo il bisogno frequente di non essere sempre del tutto sinceri che nasce dal timore di deludere e dalla paura di non essere come gli altri pensano, di mettere delle distanze o di perdere determinati rapporti.
Quando siamo sinceri mettiamo in campo ciò che realmente sentiamo dentro, ci mostriamo come persone vere; le persone che siamo, cresciute con valori sani e coltivando le virtù .
La sincerità vuol essere un modo di riuscire a percepire il mondo come un insieme di percezioni reali; un luogo dove stare bene con sé stessi e dove condividere le proprie realtà con gli altri.
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