L'ULTIMA Virtù
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  • Immagine del redattoreKungfu & Taichi

L'ULTIMA Virtù

Aggiornamento: 13 mar 2023

Tradizionalmente pronunciate all’interno del “saluto”, svolto all’apertura e alla chiusura di ogni allenamento, le cinque virtù rappresentano uno stato d’animo che serve da spunto per migliorare sé stessi.

La Pazienza è la quinta e ultima delle virtù di cui abbiamo parlato in un post dedicato. Ma cosa significa “essere pazienti”, o meglio ambire alla pazienza?

Prima di chiederci come essere pazienti, cerchiamo di capire la natura di questa Virtù.

Come abbiamo già detto, la visione delle virtù è meditativa e soggettiva. Se vogliamo dare un'interpretazione generale al loro significato, è necessario gettare le basi per comprenderle.

L’etimologia della parola trae origine dal latino volgare patire, simile al greco “pathos” (dolore spirituale e corporale): la pazienza è la capacità dell'essere umano di rimandare la propria reazione alle avversità, mantenendo un atteggiamento neutro nei confronti dello stimolo. È la disposizione d'animo propria di chi accetta il dolore, le difficoltà e le avversità con serenità e tranquillità, riuscendo a controllare la propria emotività e perseverando nelle azioni. È la calma, la costanza, l'assiduità e l'applicazione senza sosta necessarie quando facciamo qualcosa di impegnativo o compiamo un'impresa.


Spesso si attribuisce alla pazienza un appellativo negativo, come se fosse luna forma di sofferenza, probabilmente dovuto all’associazione errata con il termine “sopportazione”.

Quando si parla di pazienza, il significato di “sofferenza” è affiancato a quello di “passione”, intesa anche come spinta irrazionale dell’anima. Non a caso, per gli antichi greci, il pathos era una delle due forze che regolano l’animo umano; l’altra era il logos, la parte più razionale.



Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia.


La pazienza consapevole, più che un aspetto innato del carattere, è qualcosa che va attivato e perseguito come un “rinforzo”; infatti, se opportunamente coltivata, la pazienza può svilupparsi in perspicacia. Imparando ad essere pazienti, ad aspettare e a non innervosirci, apprendiamo anche a valutare il tempo di cui necessita una situazione per svolgersi e a “leggerla” nel suo insieme. Grazie alla pazienza, diventiamo più sagaci e acuti, affinando il nostro intuito; essa ci porta ad aprirci non solo nei confronti di verso noi stessi, ma anche nei confronti degli altri.

La pazienza ci pone, solitamente, di fronte a qualcosa che è come bloccato, che non fluisce, di cui aspettiamo la maturazione, affinché si rimetta in moto.


La pazienza è indispensabile in tutte le imprese umane, anche - e specialmente - in quelle più rivoluzionarie. Senza pazienza non vi sarebbero né tattica, né strategia: fissare degli obiettivi in base al momento storico e alla situazione oggettiva, oppure il rifiuto di accettare le provocazioni tese ad arte dall’avversario richiede molta pazienza; ma l’attesa paziente viene, alla fine, ripagata dall’esito vittorioso.



Un momento di pazienza può scongiurare un grande disastro. Un momento di impazienza può rovinare una vita intera.


Quando la Pazienza è consapevole e “attiva” si permea di positività, diventa amorevole, non solo verso ciò di cui si attende la maturazione o l’arrivo, ma anche verso chi attende, cioè il soggetto che porta pazienza. A volte poi questi due elementi, cioè soggetto e oggetto, coincidono: ad esempio, la pazienza verso sé stessi è data anche dal fatto di dover rispettare i tempi e la libertà altrui, cioè fattori che non dipendono da noi. Non c’è nessuna forzatura o spinta, in quanto ogni dinamismo è intrinseco all’attesa dove, semmai, vi è vigilanza nel seguire l’evolversi della situazione.



Come essere pazienti?


Le Arti Marziali e la meditazione ci aiutano ad essere coscienti di ciò che facciamo: con la pratica impariamo anche a basarci sui nostri ritmi, sui nostri limiti, e a superarli consciamente.

La pazienza è una Virtù che si sviluppa con dedizione e attraverso l'autoconsapevolezza. Ci mette di fronte alle nostre capacità, ci fa riflettere e migliora l'attesa che arrivi il momento giusto; stimola il pensiero di accettazione, mettendoci nelle condizioni di far fronte alle avversità, non solo della disciplina marziale, ma anche della nostra vita in generale.


La pazienza è, inoltre, alla base dello sviluppo delle altre quattro Virtù: saggezza, compassione, sincerità e coraggio.

Nonostante sia l’unica virtù “spirituale” e, dunque, non “fisica” come le quattro precedenti, il suo sviluppo è direttamente legato a esse.


Per ambire alle virtù è necessario agire in modo saggio, ponderato e paziente, avendo compassione e accettando tutto ciò che ci circonda, compreso il pensiero altrui. Sebbene possa essere un punto di vista diverso dal nostro, esso non è da considerare errato; è semplicemente differente, ma altrettanto veritiero del nostro. Meditando con sincerità possiamo quindi aver chiarezza su ciò che accade attorno a noi e dentro di noi. Così facendo possiamo inseguire i nostri ideali consciamente e, con coraggio e pazienza, alla fine, raggiungerli.



La pazienza è perseguire con saggezza, compassione, sincerità e coraggio i propri ideali, accettando serenamente l'equilibrio negativo e positivo di ogni cosa nell'universo.
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