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Immagine del redattoreKungfu & Taichi

Le otto basi

Ogni Arte Marziale inizia dall'apprendimento delle forme basi, ovvero tecniche strutturate, necessarie a far comprendere al praticante i fondamenti di ciò che imparerà nel corso del programma di studi.


Conoscere in maniera approfondita la struttura sulla quale poggia il nostro Wushu ci consente non solo di apprendere più facilmente il programma avanzato, ma anche di acquisire familiarità e consapevolezza con le posizioni e i movimenti chiave dell'Arte Marziale.

Tutto ciò si riflette, poi, sia sulla corretta esecuzione delle forme successive, sia nello sviluppo di efficacia tecnica e pratica nel combattimento programmato e in quello libero (Sanshou 散手).


Sebbene la radice delle posizioni base sia comune in molti stili di lotta, è interessante notare l'evoluzione e la modifica che hanno subito nel corso dei secoli, non solo dal punto di vista della postura e della tecnica, ma anche da quello linguistico. Quest'ultimo è dovuto all'influenza di molti Maestri e alle differenti pronunce delle lingue da loro parlate.

Nel caso degli stili praticati nella nostra scuola, i nomi delle forme hanno subito alcune variazioni nella loro pronuncia, a causa delle origini coreane del Gran Maestro Shin Dae Woung (al quale è stata dedicata una sezione del sito).



Le otto forme basi del Kung Fu


1- Tun San Shi: La tigre scala la montagna.


La prima forma base è caratterizzata da una postura di spinta con affondo in avanti, tipica dello stile della tigre; anche nell'atteggiamento, richiama il carattere dell'animale a cui si ispira.


Nell'etimologia del nome, Tun San Shi deriva dal cinese 登⼭式 (Dēngshānshì).

Oggigiorno, 登⼭ (Dēng) è inteso come "alpinismo" ma, ai tempi in cui questo concetto non era stato ancora ufficializzato, con questi caratteri ci si riferiva con lo stesso nome all'arrampicata o alla scalata di una montagna.

In cinese, montagna corrisponde a ⼭ (shān) e, similmente, in coreano montagna si pronuncia 산 (San). Si può dedurre, quindi, che per il Maestro Shin fosse anche più naturale pronunciarla così.


登⼭式 (Dēngshānshì) - Tun San Shi



2- Shao Tun San Shi: La tigre scala la piccola montagna.


Caratterizzata da una postura simile alla precedente, questa forma base richiama i concetti chiave di Tun San Shi, con alcune variazioni della posizione che, come vedremo descritto nel nome, è più piccola e accucciata.

Abbassandosi si porta il ginocchio posteriore alla distanza di un pugno dalla caviglia anteriore, senza appoggiarlo a terra.

⼩ (Xiǎo) all’inizio di 登⼭式 (Dēngshānshì) è forse un errore grammaticale, poiché anteposto a 登⼭ (Dēngshān) significa, in realtà, "piccola scalata".

Potrebbe, tuttavia, anche voler dire "piccolo stile della scalata", laddove la particella "Xiǎo" s'intende legata all'intero nome di Dēngshānshì; sarebbe, quindi, traducibile come "piccola Tun San Shi" (⼩[登⼭式]) e non come [⼩登⼭]式 ), ovvero "piccola scalata".

Ignorando il refuso e tenendo conto della difficoltà di interazione tra lingue diverse, si può sicuramente accettare la variante "stile della scalata della piccola montagna" sebbene, tecnicamente, sarebbe una piccola o breve scalata.


⼩登⼭式 ((Xiǎo)Dēngshānshì) - Shao Tun San Shi



3- Ki Ma Shi: Guerriero a cavallo.


Nella terza forma base, la posizione è laterale, con le gambe divaricate, la schiena dritta e il bacino che si abbassa fino quasi ad arrivare all'altezza delle ginocchia. Questa posizione richiama la seduta a cavallo. Il nome di questa forma ha come variante "Arciere a cavallo", poiché la posizione delle braccia è simile a quella di un arciere che scocca una freccia mentre sta cavalcando.


Nell'etimologia del nome, la parola "ma" è ⻢ (mǎ), ossia cavallo; ciò ci induce a pensare come la radice del nome derivi da 骑⻢ (Qímǎ), cioè equitazione o, più in generale, andare a cavallo. In coreano "Qi" potrebbe essere letto come "Ki" e la stessa cosa vale per altre lingue orientali, come ad esempio il giapponese; per questo motivo, la pronuncia di 骑⻢式 (Qímǎshì) corrisponde a Ki Ma Shi, ovvero “stile della cavalcata”.

Il riferimento al cavaliere, o arciere, lo troviamo nella traduzione legata alla postura della parte superiore del corpo e ci è utile a immaginare la posizione dell'intera forma base. Va notato, tuttavia, che 骑⼠ (Qíshì) vuol dire cavaliere, figura evocata attraverso il carattere 骑 che indica la guida.


骑⻢式 (Qímǎshì) - Ki Ma Shi



4- Pan Jua Shi: Il Drago ruota su se stesso.


Sfruttando la rotazione del corpo sul proprio asse, questa forma base porta a incrociare le gambe per raggiungere una posizione bassa, con le ginocchia flesse. Le movenze circolari e fluide, tipiche di questa e dell'ultima forma base, "Pa Kwa Shi", sono associabili allo stile del Drago. Pertanto, la traduzione che meglio spiega questa forma base è la descrizione del movimento compiuto dall'animale al quale è ispirata.


Indagando nell'Arte Marziale, si tratta di un passo meglio conosciuto come 坐盤步 (Zuòpánbù) o 坐盤式 (Zuòpánshì), che significa “posa della seduta a gambe incrociate”, intese non come le classiche gambe incrociate rilassate, bensì incrociate in modo da servire quasi come appoggio per sedersi a terra.

Nel nostro stile, la posizione scende fino a portare la tibia della gamba posteriore a essere parallela al suolo, quindi "a metà" rispetto al sedersi a terra

Infatti, un nome meno usato di questo stile è 半跏步 (Bànjiābù) o 半跏式 (Bànjiāshì): 半跏 (Bànjiā) è una locuzione cinese specifica delle arti marziali, traducibile con “sedersi a metà con le gambe incrociate”.

Quindi, grazie a 半 (Bàn) che indica la metà, 半跏式 (Bànjiāshì) non è solamente un nome alternativo di 坐盤式 (Zuòpánshì), bensì la vera e proprio forma base Pan Jua Shi.


半跏式 (Bànjiāshì) - Pan Jua Shi



5- Han Ghi Pu: La Gallina cammina sul ghiaccio.


La tecnica base vede il baricentro spostarsi sulla gamba posteriore che, piegata, sostiene la maggior parte del peso del corpo. La gamba anteriore poggia, invece, con la punta a terra e il tallone ruotato verso l'esterno e verso l'alto spostando, così, il ginocchio piegato di fronte al ginocchio posteriore. La similitudine con una gallina che raspa, o che utilizza le zampe per tastare il terreno, rende il nome di questa tecnica associabile alla sua rappresentazione.


⽞机步 (Xuánjībù) (in cinese tradizionale ⽞機步) descrive un “passo (步) misterioso/falso (⽞机)”, per indicare quel piede in avanti che solo apparentemente è appoggiato, e corrisponde alla nostra "gallina che cammina sul ghiaccio". Una leggera variante di questa forma, che troviamo in altri contesti, è chiamata anche 貓步 (Māobù), ossia posizione del gatto.


⽞机步 (Xuánjībù) - Han Ghi Pu



6- Kin Ghi Ru'ei: Il Gallo canta all'alba.


La posizione si esegue con il busto verticale, una gamba semi distesa con il ginocchio ben avanti e in equilibrio sull'altra gamba, che si radica bene al suolo. Come se fosse il fiero e solenne canto del gallo che annuncia il mattino, questa tecnica rispecchia appieno l'animale a cui fa riferimento e porta, nel suo immaginario, anche lo stato d'animo da assumere nel praticarla.

Questa forma base corrisponde a ⾦鸡独⽴ (Jīnjīdúlì) che significa “il gallo dorato sta su una gamba”.

⾦鸡 (Jīnjī) è il gallo dorato, mentre 独⽴ (Dúlì) vuol dire, tra le altre cose, “stare su”.

Il significato della traduzione "gamba sola" è preso come tale poiché, quando 独⽴ (Dúlì) viene accostato a ⾦鸡 (Jīnjī), assume immediatamente la sfumatura specifica data dal contesto di provenienza.

Il fatto che il gallo sia d'oro, o canti all'alba, è dovuto a una visione differente del contesto, basata su leggende e mitizzazioni della figura del gallo. Animale originario dell'Asia, il gallo è associato ai colori dell'alba e al colore oro come metallo prezioso, in quanto è "il portatore di luce" che, cantando all'alba, annuncia il sorgere del sole dal buio delle tenebre.

Molto probabilmente la pronuncia coreana ha reso più duri e secchi i suoni, portando al termine Kin Ghi Ru'ei.


⾦鸡独⽴ (Jīnjīdúlì) - Kin Ghi Ru'ei



7- Fu Tei Shi: Il Serpente striscia a terra.


Nella settima forma base la posizione è bassa e le gambe sono ben divaricate, una flessa e l'altra stesa. Il bacino affonda verso terra, posizionandosi all'interno del ginocchio piegato, mentre la schiena rimane dritta. Nella sua stabilità e nella tecnica, questa forma richiama lo stile della Tigre, anche se il nome non sembra avere a che fare con questo animale, bensì con il Serpente, poiché la posizione bassa ne imita lo "strisciare a terra".

Un nome simile lo ritroviamo nella forma 伏⻁步 (Fúhǔshì), ovvero “stile del domare la tigre”, spesso detta anche 仆步 (Pūbù), che vuol dire posizione piatta.

La storia del nome 伏⻁步 (Fúhǔshì) è stata dedicata a un lottatore di nome Wu Song che, ai tempi della dinastia Song, uccise una tigre con questa posizione. È, quindi, possibile che la somiglianza tra la posizione abbassata e quella del serpente, nel significato di 伏⻁步 (Fúhǔshì), non faccia riferimento direttamente alla tecnica utilizzata, ma alla leggenda; "descrive" che la tigre viene domata da questa mossa e non che il lottatore assuma la posizione della tigre, quindi la tecnica è, in realtà, la medesima.

La tecnica di 伏⻁式 (Fúhǔshì) viene ripresa in varie scuole e sotto varie forme, - sia Baguazhang, sia Taijiquan -, utilizzando un nome che la rispecchia in maniera più realistica nel suo significato, cioè 蛇身下势 (Shéshēnxiàshì), che vuol dire “il serpente si abbassa a terra”. È probabile che, in questa forma, sia stato usato il suono di 伏⻁式 (Fúhǔshì) con il significato di 蛇身下势 (Shéshēnxiàshì).


伏⻁式 (Fúhǔshì) - Fu Tei Shi



8- Pa Kwa Shi: Il Drago è risvegliato all'alba da una misteriosa creatura.


In questa forma base troviamo i fondamenti dello stile Pa Kwa, o Baguazhang. La posizione è abbassata, con le gambe flesse e il peso leggermente direzionato verso la gamba posteriore. La guardia è alta di fronte al viso e serve a coprire completamente il proprio corpo, in modo da non lasciare punti scoperti e, quindi, vulnerabili.

La pronuncia coreana del nome cinese "Bagua" diviene "Pa Kwa", inducendo ad associare Pa Kwa Shi a ⼋卦 (Bāguà), ovvero gli otto trigrammi; pertanto, ⼋卦式 (Bāguàshì) va inteso come lo “stile degli otto trigrammi".


L'associazione con l'immagine del "drago che viene risvegliato all'alba da una misteriosa creatura" va ricercata nella leggenda e nel significato simbolico di questo animale nella mitologia cinese.

L'identificazione nasce dal fatto che il Drago è considerato il simbolo dell'evoluzione dell'energia del Qi (di cui si parla in questa sezione del sito), in cui si fa spesso riferimento alla forza circolare e a tecniche ispirate alla figura e al movimento sinuoso, rapido e fluido del Drago.


Nel Buddismo Chan (o Zen, in Giappone), il drago rappresentava la visione fugace, istantanea, evanescente e illusoria della Verità, ed era quindi equiparato a una manifestazione cosmica. Per i Taoisti, invece, il Drago era l'incarnazione stessa del Tao, cioè la Via, la forza onnipresente che si rivela a noi in un baleno, per poi svanire immediatamente. Un Drago si mostra soltanto in modo fugace, in una frazione di secondo e soltanto parzialmente; non lo si coglie mai nella sua interezza.


Una leggenda cinese narra che il Drago Longma (lóngmǎ; lung-ma) venne risvegliato e, emergendo dall'acqua del fiume Luo, rivelò i principi del BaguaZhang, dando così origine allo stile. Tenendo conto di questa visione che l'Oriente aveva della figura del Drago, si può immaginare come la leggenda abbia influito nel contesto della tecnica Pa Kwa Shi. L'intento era quello di istruire il praticante ad attuare tutte le peculiarità del Drago nello svolgere la forma. Parliamo di movimenti rapidi, circolari, fugaci e istantanei ma, allo stesso tempo, morbidi e fluidi, che sono una chiara dimostrazione di fierezza e potenza e, verosimilmente, di onnipresenza.


Il fatto che, in questa tecnica, il Drago venga risvegliato da una creatura "misteriosa" pone, a mio avviso, l'attenzione su alcuni concetti chiave dell'arte di combattere. Innanzitutto, non si dovrebbe mai sottovalutare il proprio avversario; e poi, lo studio costante dell'Arte Marziale è fondamentale perché, per quanto si possa apprendere, ci sarà sempre qualcosa di "misterioso" che non conosciamo.


⼋卦式 (Bāguàshì) - Pa Kwa Shi



(Ringrazio Igor Martinig per il supporto nella ricerca e traduzione dei testi Cinesi)

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