E se oltre a un insieme di organi, muscoli e fasci nervosi fossimo qualcosa di più?
Dietro a questa impalcatura fisica che è il nostro corpo, esiste una fitta rete di comunicazione che lo attraversa, inglobando anche la parte emotiva e le nostre sensazioni: i dodici Jing.
La traduzione del termine Jing li identifica come "meridiani", canali o flussi energetici che attraversano ogni parte di noi. Essi partono dai punti più profondi di ogni cellula e risalgono in superficie, in specifiche aree sulle quali si basano l'agopuntura e la digitopressione nello shiatsu.
Ogni meridiano è collegato direttamente a un organo, a una parte del corpo, a uno dei cinque sensi, a uno stato emotivo e a determinate emozioni. Questo stretto collegamento contribuisce a generare in ogni individuo una risposta visibile a livello fisico, emotivo, psicologico e spirituale.
La correlazione stretta tra meridiano e organo fa sì che uno influenzi l'altro in modo diretto. Per esempio, la disfunzione di un organo può essere determinata da una disarmonia del meridiano collegato ad esso, anche in un punto distante, ma sempre sullo stesso Jing.
I meridiani sono, a loro volta, collegati tra loro in un "circuito elettrico", dove uno si connette direttamente al successivo, permettendo così la circolazione del Qi: l'energia vitale.
Conoscere sé stessi e percepire il proprio Qi richiede tempo. Tramite la nostra energia possiamo imparare a farlo.
Il Qi è una forza di "trasformazione" correlata alla circolazione sanguigna; è generata dalla respirazione, dall'alimentazione, dall'esposizione al sole e una parte la ereditiamo dai nostri genitori. La circolazione scorretta del Qi può portare a disfunzioni di carattere nervoso e/o emotivo, così come il malfunzionamento di un organo o il disequilibrio energetico del meridiano ad esso associato possono avere ripercussioni sulla sfera emotiva e viceversa.
L'intenzione
Tra le diverse finalità (Marziale, Spirituale o Medica) per le quali ci approcciamo alla percezione della circolazione del Qi, di cui si parla in questa sezione del sito, in quella correlata alle Arti Marziali come Kung Fu e Tai Chi ci concentriamo sull'intenzione. Ciò significa che bisogna focalizzare il concetto di energia che scorre attraverso i meridiani ma, data la difficoltà nel rispettare i tempi reali di circolazione (circa due ore per ogni meridiano) o il suo complesso e articolato percorso reale, possiamo immaginare il Qi come un semplice ruscello che percorre i dodici Jing in maniera continua, costante e veloce.
L'"intenzione" genera, dunque, la percezione corretta dello scorrere dell'energia e ne stimola la qualità e il mantenimento, contribuendo così ad aumentare il nostro Qi.
Per incentivare e migliorare la qualità del nostro Qi, specie se siamo alle prime armi, anziché focalizzarci sullo scorrere dell'energia attraverso tutti i meridiani, possiamo soffermarci sui SanBao, ovvero i tre Dan Tien (di cui si parla qui). In questo modo basterà concentrarci sulla linea che percorre il dorso e il busto, congiungendosi sulla testa e nel perineo. Immaginiamo l'energia che attraversa l'asse centrale del corpo passando per i Dan Tien: questo flusso costituisce la cosiddetta orbita microcosmica o “piccola circolazione celeste”. Nella nostra disciplina, questo passaggio lo troviamo anche nell'esercizio "Ship Chil Ni Gong Dong Jak".
Energia di Cielo e Terra passano dentro di te e fanno parte di te.
Durante la pratica di Kung Fu e Tai Chi è bene tenere a mente che ogni nostro movimento e respiro, ogni nostra azione, generano e muovono Qi. Questa energia, che esiste e scorre dentro di noi, viene assorbita dall'esterno e poi trasformata e immagazzinata in base al nostro stile di vita. Ed è per questo che "tutto ciò che è fuori da noi è dentro di noi"; perché "Tu sei l'Universo"!
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